La Dott.ssa Elaine Aron
Non possiamo che iniziare a parlarvi di alta sensibilità partendo da chi quella definizione l'ha coniata, la Dott.ssa Elaine Aron.
La Dott.ssa Aron ha conseguito un master in psicologia clinica presso la York University di Toronto e un dottorato di ricerca in psicologia clinica del profondo presso il Pacifica Graduate Institute, nonché un tirocinio presso il C. G. Jung Institute di San Francisco. Oltre ad aver iniziato lo studio del tratto caratteriale innato dell'alta sensibilità nel 1991, lei, insieme a suo marito Dr. Arthur Aron, sono due dei principali scienziati che studiano la psicologia dell'amore e delle relazioni strette. Sono anche pionieri nello studio della sensibilità e dell'amore utilizzando la risonanza magnetica funzionale (tratto da www.hsperson.com).
La Dott.ssa Elaine Aron è l'autrice del libro "Persone altamente sensibili. Come stare in equilibrio quando il mondo ti travolge", un must per migliaia di persone nel mondo. Consigliamo la sua lettura poiché permette di capire, anche dal punto di vista scientifico, le caratteristiche specifiche del sistema nervoso delle PAS. Il libro, frutto di anni di ricerche, di interviste e di ricerche cliniche, fornisce informazioni dettagliate su questo specifico tratto della personalità, permettendo una ricontestualizzazione del proprio passato, ma anche del proprio presente, alla luce delle nuove conoscenze acquisite sulla caratteristica durante la lettura.
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Integrazione NON emarginazione, forza NON scusa ed il fenomeno dell'etichettatura
Prima di iniziare a parlarvi più in specifico di che cosa sia l'alta sensibilità, ci terremmo a condividere con voi un nostro pensiero su quello che potrebbe accadere di primo acchito quando scoprirete di essere altamente sensibili ed inizierete ad identificarvi sempre di più nel tratto (chi più velocemente, chi con più lentezza e fatica):
- sentirsi in un qualche modo migliore degli altri
- adagiarsi e usarla come scusa
- sentire di avere un'etichetta accollata addosso
Come associazione dedita alla divulgazione delle informazioni sul tratto vorremmo assolutamente evitare tutto ciò perché, al contrario, prendere coscienza del proprio tratto deve servire a:
- integrarsi maggiormente all'interno della nostra società sovrastimolante grazie agli strumenti e alle strategie che apprenderete durante il vostro percorso di conoscenza, imparando a mantenere intatto il vostro modo di essere. Non vogliamo che una maggiore conoscenza del tratto vi porti ad emarginarvi ancor più di quanto magari già eravate, arrivando a creare una sorta di cerchia di "eletti". L'alta sensibilità non deve far sentire nessuno migliore di un altro, siamo tutti diversi, ognuno con le sue meravigliose caratteristiche.
- ritrovare dentro di voi la forza di questo tratto, ed utilizzarla giornalmente per affrontare la vita in modo diverso, più proattivo, usando le strategie apprese alla luce del tratto. Prendere conoscenza del tratto non vuol dire nascondersi dietro ad un dito con la scusa "... e ma io sono altamente sensibile"! Prendere coscienza del tratto non vuol dire autocommiserarsi, no, al contrario, è prendere in mano la vita e viverla e affrontarla con maggiore forza! Perché avrete gli strumenti per poterlo fare, anche se non sempre sarà facile!
- togliersi l'etichetta che magari vi sentite addosso dopo aver letto così tanto sul tratto che vi sembra che sia solo quello a caratterizzarvi. Ebbene non è così, ricordatevi che voi siete tanto altro! La vostra personalità è ricchissima e l'alta sensibilità ne è solo una piccola parte! Toglietevi pure l'etichetta, quelle etichette che tra l'altro, da anime altamente sensibili, ci danno così tanto fastidio!
Il cervello altamente sensibile
L'alta sensibilità è una caratteristica del temperamento descritta per la prima volta dalla dottoressa Elaine Aron alla fine degli anni Novanta. Si tratta di una normale variazione del temperamento, è un tratto di personalità innato e sano, non è un disturbo, ed è presente in più di 100 specie animali, compresi gli esseri umani. Il 20-30% delle persone è particolarmente sensibile: circa una persona su cinque ha un cervello altamente sensibile.
Questo tratto di personalità è caratterizzato da alcune specifiche differenze nel funzionamento di alcune aree del cervello: le persone altamente sensibili hanno una maggiore attivazione delle aree coinvolte nell'attenzione, nelle emozioni e nella coscienza ogni volta che percepiscono ed elaborano tutti gli stimoli (sensoriali, emotivi e cognitivi). Recenti studi dimostrano che il tratto viene riscontrato in lieve maggioranza tra le donne. Tra di loro le persone altamente sensibili non sono tutte uguali: a seconda del contesto e delle diverse esperienze, possono comportarsi in modo molto diverso. Ciò che rimane costante è la tendenza a percepire ed elaborare gli stimoli in modo più profondo rispetto alla popolazione generale. L'alta sensibilità è un'amplificazione quantitativa e qualitativa degli stimoli che vengono percepiti nell'ambiente.
La sensibilità agli stimoli ambientali è influenzata per il 47% dalla componente genetica (temperamento), e per il restante 53% dall'ambiente (famigliare, lavorativo, scolastico, culturale, ecc.) in cui viviamo. Recenti ricerche hanno dimostrato che i bambini con un sistema nervoso altamente sensibile hanno maggiore suscettibilità all'ambiente familiare e culturale. Risulta quindi molto utile individuare questo tratto già nel neonato, in modo da poterlo aiutare a sviluppare le sue capacità innate: crescere in un ambiente favorevole - dove l'alta sensibilità viene riconosciuta, valorizzata, ascoltata, accolta, gestita e non erroneamente etichettata - aiuta le persone altamente sensibili a far emergere il loro potenziale come un vantaggio, sia per loro stesse che per l'ambiente circostante. Al contrario, crescere in un ambiente non idoneo alla propria caratteristica predispone le persone altamente sensibili a disturbi di tipo emotivo, trasformando una qualità talentuosa in un problema. Quindi le PAS, rispetto alla maggioranza delle altre persone, approfittano maggiormente d’ambienti favorevoli, ma in ambienti sfavorevoli sono altrettanto influenzate negativamente.
Le caratteristiche dell'alta sensibilità
La dott.ssa Aron riassume
le caratteristiche di questo tratto di personalità nell’acronimo DOES. Queste caratteristiche possiedono sia dei vantaggi che degli svantaggi nella vita di ogni giorno.
D - Depth of processing - Profondità di elaborazione
La profondità di elaborazione delle informazioni avviene sia a livello conscio che subconscio. Le persone altamente sensibili osservano, pensano profondamente e riflettono maggiormente su eventi passati e possibili futuri. Questa caratteristica è alla base del tratto dell'alta sensibilità, è quella che maggiormente distingue la persona altamente sensibile (PAS) dalla maggioranza delle altre persone.
O - Overstimulation - Sovrastimolazione
Un sistema nervoso più sensibile nota il pericolo prima degli altri. L’accresciuta consapevolezza, la capacità di captare stimoli sottili, e la profonda elaborazione possono rendere le persone altamente sensibili rapidamente sovrastimolate o sopraffatte, e perciò nervose e stanche.
E - Empathy/Emphasis - Empatia e reattività emotiva
I neuroni specchio delle persone altamente sensibili sono più attivi rispetto a quelli delle persone con soglie sensoriali più basse. Le PAS sono molto empatiche e possono avere delle reazioni molto intense dal punto di
vista emozionale a stimoli che per altri hanno meno significato. Esse sono “guide emozionali”, sono sempre le prime a rispondere con le emozioni e scelgono spesso professioni e hobby in cui la loro sensibilità è utile: terapeuti, insegnanti, artisti, designer, filosofi e consulenti.
S - Subtleties - Attenzione ai dettagli
Le persone altamente sensibili elaborano in modo più profondo i dettagli. Sono più attenti alle sottigliezze, alle espressioni e ai cambiamenti nell’ambiente: notano le incongruenze tra ciò che viene detto e ciò che percepiscono elaborando gli indizi non verbali.
L'acronimo DOES aiuta a descrivere le persone altamente sensibili ma bisogna sempre tenere presente che le PAS sono molto diverse tra loro. Ogni individuo possiede un corredo genetico differente, caratteristiche singolari (che ci caratterizzano tanto quanto il tratto dell'alta sensibilità), un carattere diverso poiché ognuno di noi cresce in ambienti diversi e storie diverse. Siamo tutti diversi, anche tra PAS. Ad esempio le persone
altamente sensibili possono presentare caratteristiche di personalità anche
opposte, come introversione ed estroversione, anche se gli introversi altamente
sensibili sono la maggioranza (circa il 70%).
Ma quindi, come descriveremmo in generale una persona altamente sensibile?
Le persone altamente sensibili vivono ciò che accade a loro e all'ambiente circostante in modo profondo, empatico ed emotivo. Sono facilmente sovraccaricate dagli stimoli interni ed esterni, possono sentirsi confuse e sopraffatte da essi, con forti reazioni emotive. La PAS percepisce intensamente le emozioni degli altri e le incongruenze dell'ambiente, così come i bisogni, le aspettative, gli stati d'animo o i giudizi degli altri. Ma ciò che la PAS percepisce non sempre corrisponde alla realtà dell'altro. La quantità di stimoli percepiti può portare la PAS ad essere sovraccarica ancor prima di rendersene conto. A causa di questo funzionamento, la persona può arrivare al punto di non percepire più se stessa avendo, di conseguenza, difficoltà a stabilire i confini necessari, a comprendere i propri bisogni e a posizionarsi in modo autorevole. Le PAS possono avere una spiccata intuitività, essere molto connesse con la natura, possedere grandi doti creative, fare molta fatica a stare in ambienti affollati e ad affrontare ambienti nuovi, dire di no o ignorare i bisogni degli altri.
E gli altri? Come ci vedono?
Per le altre persone è praticamente impossibile comprende fino in fondo il nostro modo di essere e di vivere poiché, come spiega bene la Dott.ssa Aron, l'alta sensibilità è difficile da notare solo con l'osservazione; la maggioranza della popolazione non sente quello che proviamo noi, semplicemente non ci comprende. Ancora oggi veniamo etichettati con aggettivi che non rispecchiano la nostra persona. Quante volte da piccoli vi hanno descritto come una persona timida e timorosa, frignona e capricciosa? E da adulti come nevrotica e isterica, o ancora, troppo emotiva?
La D e la S (la profondità di elaborazione delle informazioni e l'attenzione ai dettagli) passano spesso inosservate, o non comprese anche perché noi, che siamo particolarmente sensibili all'ambiente, ci adattiamo facilmente a tutto ciò che ci circonda comportandoci come dei camaleonti, rendendo così ancor più difficile agli altri percepire e notare il nostro tratto di personalità. Ma è quello che avviene dentro di noi che ci distingue dalla massa!
Ma c'è una parte della nostra alta sensibilità che salta subito all'occhio quando gli altri ci osservano ed è la nostra tendenza a iper-reagire in alcune situazioni (la O di Overstimulation), poiché raggiungiamo più facilmente e più velocemente stati di sovrastimolazione elevati, e la tendenza ad avere reazioni emotive forti (la E di Emphasis) che per altri risultano sproporzionate rispetto al contesto. L'alta sensibilità è una caratteristica che amplifica quantitativamente e qualitativamente gli stimoli che riceviamo, è una questione di percezione dell'ambiente esterno ed interno. Non comportandoci come la maggioranza della popolazione, la propensione è quella di credere che abbiamo un difetto. Ma la O e la E fanno spesso credere anche alle stesse PAS di avere qualcosa di sbagliato, qualcosa da correggere. Avere un sistema nervoso più sensibile, essere più emotivi e pensare più profondamente non è sbagliato, le persone altamente sensibili non devono essere aggiustate. Legittimare le proprie emozioni e quelle degli altri è fondamentale e auspicabile: ognuno deve sentirsi libero di poterle provare ed esprimere senza essere giudicato o senza la paura di essere giudicato. È importante che le persone altamente sensibili apprezzino e accettino la loro elevata percezione della realtà per riuscire a dare il meglio di sè, con il giusto supporto, in questo mondo sovrastimolante.
"Noi PAS abbiamo reso particolarmente difficile agli altri notare il nostro tratto di personalità perché siamo così sensibili all'ambiente che ci comportiamo come i camaleonti: ci adattiamo, facendo tutto quello che occorre per mimetizzarci." E. Aron, Persone altamente sensibili. Come stare in equilibrio quando il mondo ti travolge.
I bambini altamente sensibili, come li riconosciamo?
Le stesse 4 caratteristiche di cui abbiamo scritto sopra si possono osservare anche nei bambini. Esse sono interconnesse tra loro: la maggiore profondità di elaborazione permette una maggiore attenzione ai dettagli dell’ambiente esterno determinando una grande capacità empatica. La sovrastimolazione e la reattività emotiva sopraggiungono quando questo processo elaborato diventa eccessivo.
Poiché, come gli adulti, elaborano più profondamente le informazioni, i BAS tendono a compiere riflessioni più approfondite, hanno uno spirito d’osservazione spiccato, rimuginano maggiormente sulle loro esperienze, sono creativi, tendenzialmente più lenti nel prendere delle decisioni e nelle loro riflessioni, hanno bisogno di più tempo per avvicinarsi a nuovi ambienti, fanno domande profonde toccando concetti e argomenti "elevati" sembrando più grandi della loro età, un piccolo fallimento li può far intristire tanto e rinunciare ad attività che in genere amano.
I bambini altamente sensibili sono particolarmente attenti ai piccoli cambiamenti che avvengono nel loro ambiente. Dato che il loro cervello elabora con maggiore profondità le informazioni, i loro 5 sensi esercitano un’influenza molto più marcata sulla loro persona: ad esempio notano lievi cambiamenti di temperatura e percepiscono sottili cambiamenti di umore negli altri. I bimbi altamente sensibili percepiscono anche quello che non gli viene esplicitamente detto ed elaborano connessioni e associazioni: percepiscono le reazioni, le irritazioni, i malesseri, ogni contatto negato, ogni dubbio, ogni minimo accenno di rifiuto e rilevano dettagli non evidenti come i malumori che gli adulti tendono a mascherare. Questa capacità intuitiva compare in un’età inaspettatamente tenera. Per non parlare delle loro sensazioni, decisamente più marcate rispetto alla maggioranza degli altri bambini: la consistenza dei cibi, la sensazione di sporco sulle mani, sentono maggiormente la sensazione di fame e sete, non sopportano il tessuto di certi vestiti, le etichette, le cuciture, pantaloni stretti, vestiti bagnati, la troppa luce dà loro fastidio, il troppo rumore li fa agitare (mettono tendenzialmente le mani sulle orecchie per attenuare il suono), la troppa gente, troppo caldo e troppo freddo! Insomma, in alcuni contesti, dove la quantità e l'intensità degli stimoli (sensoriali ed emotivi) è eccessiva, oppure quando lo stimolo non è eccessivo ma perdura nel tempo, tutto diventa troppo per loro!
La scienza ha dimostrato che i BAS hanno reazioni emotive più forti in relazione sia ad esperienze positive che negative: percependo in modo più profondo ciò che avviene attorno a loro, reagiscono più intensamente. Riescono ad essere estremamente felici in ambienti positivi, ma possono diventare incredibilmente tristi o arrabbiati se sono sotto pressione o percepiscono un’ingiustizia. Sussiste un rischio maggiore che interiorizzino sintomi come la tristezza oppure che tendano a rimuginare di più su aspetti negativi di un ambiente non ottimale. Quest’intensità emotiva fa si che i bambini si sentano sovraccarichi anche in ambienti positivi, ma che generano sovrastimolazione, come ad esempio una festa di compleanno o un parco divertimenti. I BAS possono essere molto empatici: sono premurosi e si prendono cura degli altri, sentono quello che provano gli altri e vogliono aiutare tutti. È importante aiutarli a costruire dei buoni confini emotivi, a riconoscere i propri sentimenti e le proprie sensazioni e a distinguerle da quelle degli altri. Hanno difficoltà a controllare le emozioni forti, piangono e si commuovono facilmente, manifestano la stanchezza con pianto o aggressività, piangono per piccole delusioni, non amano essere osservati, sotto osservazione si agitano e fanno peggio di quanto sono capaci (questo è fonte di stress e possono sentirsi in seguito esausti), si bloccano quando sono al centro dell’attenzione, reagiscono in modo sproporzionato a critiche o a frustrazioni, si sentono in colpa anche quando non c’è motivo, tendono al perfezionismo ed hanno elevate aspettative su di sé.
Considerata la grande attenzione con cui
percepiscono l’ambiente in cui si trovano, i BAS possono sentirsi facilmente
sopraffatti in situazioni molto movimentate o di intensità meno forte ma che perdurano a lungo nel tempo. Il loro cervello registra le sensazioni in misura
molto maggiore rispetto al cervello dei coetanei, e se l’ambiente non è ben
strutturato, caotico o travolgente, può succedere che assorbano troppi
stimoli e si sentano confusi: diventano inquieti, stanchi, distratti per tutto
quanto succede intorno a loro. A causare la sovrastimolazione possono essere rumori
forti, un ticchettio, un luogo affollato o il verificarsi di molti fatti
contemporaneamente. Dopo una giornata molto
stimolante potrebbero far fatica ad addormentarsi o potrebbero avere un sonno agitato.
La gestione della stimolazione, sia positiva che negativa, in un bambino altamente sensibile è importante poiché se non tenuta sotto controllo può portare a disturbi dell'organismo. Quando i bambini sono sovraccarichi possono lamentare emicrania, vertigini, giramenti, mancamenti, tensioni muscolari, tachicardia, oppressione al petto, affanno, respiro corto, mal di stomaco. Un malessere lamentato di frequente non dovrebbe essere considerato una scusa per attirare l'attenzione ma un dolore reale dovuto probabilmente ad una situazione di disagio.
LIBRI E TESTI DI RIFERIMENTO PRINCIPALI
"Persone altamente sensibili. Come stare in equilibrio quando il mondo ti travolge" di Elaine Aron
"Il bambino altamente sensibile" di Elaine Aron
"Il tesoro dei bambini sensibili. Conoscerlo, gestirlo, valorizzarlo." di Elana Lupo
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